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Linee guida sulla sostenibilità per i fornitori

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INFORMAZIONI GENERALI

Valutazioni

Sunrise incoraggia i propri fornitori a partecipare alle valutazioni della sostenibilità relative al loro mercato e settore. Tali valutazioni evidenziano in modo inequivocabile l’impegno delle aziende nell’ambito della sostenibilità e forniscono indicatori che consentono un confronto, il che può rappresentare un vantaggio competitivo. Inoltre, aiutano le aziende ad anticipare in modo più efficace le opportunità e i rischi futuri, a guidare il pensiero strategico a medio e lungo termine e a creare un valore nel tempo. Tra le principali agenzie di rating di sostenibilità figurano Ecovadis, CDP e ISS.

Obiettivi di sostenibilità

Le aziende che non agiscono a favore della sostenibilità rischiano di perdere investitori, poiché tale aspetto ha un’influenza crescente sulle strategie di investimento globali, per non parlare dei danni alla reputazione, dei costi causati dalla mancata Compliance e della potenziale diminuzione del giro d’affari. Sunrise incoraggia i propri fornitori ad adottare pratiche commerciali sostenibili e a dare priorità alle questioni relative alla sostenibilità, integrandole nella propria attività e fissando obiettivi temporali. Tali obiettivi mirano a ridurre l’impatto ambientale e a migliorare gli impegni sociali e di governance. Le aziende che si prefissano obiettivi di sostenibilità gettano le basi per una migliore gestione del rischio, con un potenziale effetto positivo su attività aziendale, reputazione, società, dipendenti, risultati finanziari e ambiente. Le aziende che danno priorità alle questioni relative alla sostenibilità riescono ad attrarre e mantenere i dipendenti che desiderano avere un impatto positivo sulla società e sull’ambiente.

Trasparenza nella catena di approvvigionamento

Governi, consumatori, partner commerciali, ONG e le altre parti coinvolte esortano le aziende a condividere informazioni dettagliate sulle proprie catene di approvvigionamento e il mancato rispetto di tali aspettative può generare gravi danni alla reputazione. Pretendendo trasparenza nelle loro catene di approvvigionamento, le aziende riescono a operare secondo gli standard più rigorosi, riducendo i rischi aziendali, incrementando la fedeltà al marchio e aumentando l’efficienza. Una catena di approvvigionamento dalle dinamiche trasparenti crea una cultura della fiducia nell’intero ecosistema e attrae fornitori e partner che condividono gli stessi valori. Un clima di fiducia e trasparenza aiuta a comunicare apertamente con i fornitori, favorisce partnership durature e, soprattutto, aiuta a limitare i rischi, riducendo i costi e proteggendo la reputazione dell’azienda.

Organizzazione e sostenibilità integrata

Sunrise ritiene che la sostenibilità debba essere integrata nell’intera organizzazione. Per le piccole imprese, le iniziative che promuovono la sostenibilità possono essere guidate dai dipendenti che si fanno promotori di tali tematiche nel loro ambito professionale. Le organizzazioni sostenibili traggono vantaggio da una migliore gestione del rischio poiché, considerando i fattori di sostenibilità, possono identificare e ridurre i rischi che potrebbero compromettere attività aziendale, reputazione e prestazioni finanziarie. Inoltre, le aziende che danno priorità alle questioni relative alla sostenibilità possono creare un rapporto fiducia con le parti interessate, tra cui clienti, investitori, comunità e autorità di regolamentazione. La sostenibilità promuove l’innovazione, in quanto le aziende possono identificare nuove opportunità di business, sviluppare nuovi prodotti e servizi e migliorare l’efficienza operativa.

PLANET

Impatto ambientale

Nel 2024 Sunrise inizierà a misurare l’impronta di carbonio dei suoi fornitori nell’ambito di un programma dedicato. Se questi aiutano Sunrise a identificare il proprio impatto ambientale, Sunrise può aiutarli a individuare i settori in cui possono ridurre le emissioni di gas serra. Nell’Unione Europea, l’importanza del bilancio di carbonio è destinata a crescere nei prossimi anni per via della Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD). La CSRD richiederà alle aziende di condividere i dati sulle proprie emissioni di gas serra, comprese quelle degli Scope 1, 2 e 3, insieme ad altri indicatori di sostenibilità. In questo modo, le aziende potranno rispettare le normative ed evitare sanzioni. Le imprese che danno priorità alla sostenibilità possono trarre vantaggi competitivi, attirando i consumatori e gli investitori sempre più attenti a tale aspetto e alla responsabilità sociale.

Net Zero e SBTi

Il termine Net Zero indica l’equilibrio delle emissioni di gas serra di un’azienda con la quantità di gas serra rimossi dall’atmosfera. Per raggiungere tale obiettivo, è necessario ridurre le emissioni e/o rimuovere l’anidride carbonica dall’atmosfera attraverso diverse strategie, come la riforestazione, la cattura e lo stoccaggio della CO₂. Per aiutare le aziende a fissare obiettivi Net Zero, l’iniziativa Science Based Targets (SBTi) ha sviluppato il Corporate Net Zero Standard, che fornisce indicazioni su come fissare obiettivi Net Zero scientificamente fondati e coerenti con il contenimento del riscaldamento globale a 1,5°C. Tale standard favorisce i piani di riduzione rapida e sostanziale delle emissioni fissando obiettivi a breve termine, oltre a richiedere alle aziende di porsi obiettivi scientificamente provati e a lungo termine per ridurre il 90% delle possibili emissioni entro il 2050. Per controbilanciare l’ultimo <10% di emissioni residue, le aziende dovrebbero utilizzare metodi di rimozione e stoccaggio permanente della CO₂.

Le aziende possono ridurre le emissioni utilizzando energie rinnovabili (da tempo al centro dell’attenzione in Svizzera), elettrificando la flotta aziendale e attuando una politica di viaggi d’affari progressiva. Tuttavia, per la maggior parte delle imprese, tali iniziative rappresentano una percentuale minima della loro impronta totale. Per ridurre significativamente le emissioni, è necessario che prendano in considerazione azioni strategiche quali, a titolo esemplificativo ma non esaustivo, passare a segmenti di prodotto o servizi a basse emissioni, esplorare nuove aree geografiche per la produzione e reinventare i processi dal basso verso l’alto. Inoltre, interagire con i fornitori secondo modalità che siano in linea con gli obiettivi di sostenibilità facilita la riduzione delle emissioni nell’intera catena del valore.

PEOPLE

Diritti umani

Le aziende che danno priorità alle questioni relative ai diritti umani possono sviluppare pratiche commerciali più sostenibili e migliorare quelle sociali e di governance. Identificando i rischi che possono compromettere il rispetto dei diritti umani, adottando misure per affrontarli e prevenirli e rendendo pubblici gli sforzi profusi, queste possono ridurre significativamente il rischio di abusi nelle loro catene di approvvigionamento. In particolare, i bambini sono vittime di un importante numero di violazioni, tra cui il lavoro forzato. Le aziende possono rispettare i diritti dei bambini nella loro catena di approvvigionamento valutando i rischi del lavoro minorile a monte, integrando i diritti del fanciullo nelle politiche e nei sistemi di gestione e incitando i fornitori a identificare e ridurre le cause del lavoro minorile. Le azioni e le attività aziendali dovrebbero essere monitorate per tenere traccia dei risultati e dei progressi. Le aziende possono prendere spunto dall’Organizzazione internazionale del lavoro (OIL), dall’UNICEF e da altre organizzazioni internazionali per sviluppare e implementare efficacemente politiche e programmi al riguardo.

GOVERNANCE

Ordinanza svizzera sugli obblighi in relazione al lavoro minorile e ai minerali provenienti da zone di conflitto

Ai sensi dell’ordinanza ODiT, entrata in vigore a gennaio 2023, le imprese svizzere sono tenute rispettare gli obblighi di due diligence e di rendicontazione per l’importazione o la lavorazione di minerali provenienti da zone di conflitto o per l’offerta di prodotti o servizi che comportano il lavoro minorile, come previsto dal Codice delle obbligazioni svizzero. L’ordinanza impone alle aziende con sede in Svizzera, che superano determinate soglie e che non sono esenti da tali requisiti, di ottemperare agli obblighi di rendicontazione non finanziaria e alla due diligence sui requisiti chiave, che includono una catena di approvvigionamento e un sistema di tracciabilità, di reclami e di gestione del rischio.

Requisiti delle normative europee ESG

CSRD
La nuova direttiva europea sulla rendicontazione (Corporate Sustainability Reporting Directive – CSRD) richiede alle aziende di riferire come le questioni relative alla sostenibilità, quale il cambiamento climatico, influiscano sulle rispettive attività e su come le operazioni influenzino le persone e il pianeta. Questa si applica a tutte le grandi imprese e ad alcune piccole e medie imprese a partire dal 2024. La CSRD identifica la grande impresa in un’azienda che soddisfa due su tre dei seguenti requisiti: oltre 250 dipendenti, un fatturato di oltre 40 milioni di euro e un attivo totale di oltre 20 milioni di euro. Tali aziende dovranno divulgare anche le informazioni delle filiali. La nuova direttiva modernizza e rafforza le norme relative alle informazioni sociali e ambientali che le aziende sono tenute a comunicare. Un insieme più ampio di grandi imprese, così come le PMI quotate, saranno ora tenute a riferire in materia di sostenibilità. Le nuove norme garantiranno che gli investitori e le altre parti interessate abbiano accesso alle informazioni necessarie per valutare l’impatto delle aziende sulle persone e sull’ambiente. In questo modo, gli investitori potranno anche comprendere i rischi e le opportunità finanziarie derivanti dal cambiamento climatico e da altre questioni relative alla sostenibilità. Le prime aziende interessate dovranno applicare le nuove regole per la prima volta nell’esercizio 2024, per le relazioni pubblicate nel 2025.

CSDDD
La Corporate Sustainability Due Diligence Directive è una proposta della Commissione europea volta a promuovere un comportamento aziendale sostenibile e responsabile e a implementare le considerazioni su diritti umani e questioni ambientali nelle operazioni e nella governance aziendale. La direttiva intende garantire che le imprese facciano fronte agli effetti negativi delle loro azioni, anche nelle catene del valore, in Europa e nei Paesi extra-UE. Gli elementi fondamentali della direttiva sono l’identificazione, la cessazione, la prevenzione, la limitazione e la considerazione delle violazioni dei diritti umani e degli impatti ambientali negativi nelle operazioni aziendali, nelle filiali e nelle catene del valore.

Certificazione ISO

Le norme ISO 14001 (Gestione ambientale) e ISO 50001 (Sistemi di gestione dell’energia) sono esempi di standard ISO incentrati sulla sostenibilità che possono aiutare le aziende a dimostrare il loro impegno in tale ambito. Consentono di ridurre i rischi per le operazioni aziendali e la continuità operativa, limitando potenziali sanzioni o danni alla reputazione. L’istituzione di un sistema di gestione ambientale secondo la norma ISO 9001 (Sistema di gestione della qualità) può anche portare a un risparmio economico grazie a una gestione più efficiente dell’energia e delle risorse. Inoltre, aumenta la competitività, in quanto può essere un requisito formale per aggiudicarsi un premio RFX e può attirare gli investitori.