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Dopo la prova delle sirene, arriva un’ondata di e-mail

In Svizzera sono presenti circa 5000 sirene che avvisano la popolazione in caso di catastrofe. Di queste, 3200 sono prodotte dall’azienda Kockum Sonics AG. Abbiamo fatto loro visita proprio in occasione della prova annuale delle sirene, per scoprire che cosa succede dopo l’allarme di prova e perché a breve potrebbe non essere più necessario.

Evelyne Owa

8 febbraio 2023 . Tempo di lettura: 5 minuti

Dall’esterno quasi non si direbbe che questa sia la sede di uno dei leader svizzeri nel settore della protezione della popolazione. L’edificio grigio a tetto piatto in un quartiere residenziale di Dübendorf quasi non si nota. A destra della porta sono apposte due piccole targhe con il nome della ditta. Una indica chiaramente il nome: Kockum Sonics. Pascal Loretz e Nina Delnon ci accolgono con una salda stretta di mano e un sorriso cordiale. Lui amministratore delegato, lei responsabile di progetto. È mezzogiorno di mercoledì, poco prima della prova annuale delle sirene in tutta la Svizzera.

Oltre ai sistemi di allarme per la protezione della popolazione, Pascal Loretz, CEO di Kockum Sonics, sviluppa diverse soluzioni IoT per l’industria manifatturiera.

Il periodo di massima attività per gli esperti delle sirene

Come ogni anno in questo periodo, la PMI in questione con 10 dipendenti si focalizza sulle 3200 sirene stazionarie prodotte su commissione dei cantoni e dei comuni, per le quali è inoltre responsabile della manutenzione. In Svizzera, le sirene verrebbero attivate se gran parte della popolazione fosse in pericolo e dovesse essere avvertita il prima possibile, ad esempio in caso di catastrofi naturali o di una minaccia nucleare.

Una ricorrenza fissa: la prova delle sirene in Svizzera si svolge ogni anno il primo mercoledì di febbraio.

Prima, durante e dopo l’allarme di prova, numerosi dipendenti impiegati nei cantoni, nei comuni e nelle organizzazioni di protezione civile si rivolgono a Kockum Sonics perché hanno problemi tecnici, desiderano organizzare corsi di formazione sulla prova delle sirene per il proprio personale o necessitano di misurazioni acustiche qualora ritengano che la copertura degli allarmi in un’area sia ostacolata da edifici di nuova costruzione.

Richieste speciali e segnalazioni di guasti

Pascal Loretz ci accompagna alla sirena che si trova nel laboratorio di prova di Kockum Sonics AG. La struttura, alta circa tre metri, è costituita da elementi trapezoidali grigi di metallo. La maggior parte delle sirene Kockum Sonics per la protezione della popolazione ha questo aspetto, ci spiega Pascal Loretz. Tuttavia, vi sono anche alcune eccezioni: «Per l’edificio Rolex a Ginevra abbiamo dovuto consegnare una sirena dorata», aggiunge con una risata. Accanto alla sirena esposta, è appesa alla parete la centralina di controllo. Qui si trova il pulsante per l’attivazione manuale dell’allarme. «Le sirene stazionarie possono essere impostate anche da remoto», spiega Loretz.

Nel laboratorio di prova di Kockum Sonics, tutto è già connesso e comandato da remoto. L’amministratore delegato Loretz persegue una visione ben precisa per il futuro: collegare tutte le sirene per la protezione della popolazione attraverso l’IoT.

All’esterno suonano le prime sirene: dapprima a un volume più ridotto, poi sempre più forte, per poi calare nuovamente, con un andamento crescente e decrescente. Le sirene di Dübendorf sembrano funzionare perfettamente; non si può dire lo stesso in altri luoghi. Nina Delnon ci racconta: «Dopo l’allarme di prova riceviamo notifiche di guasti e difetti. L’anno scorso ne abbiamo contate circa 100.» A volte le notifiche arrivavo in giornata, altre volte solo dopo un paio di settimane. Successivamente, il team tecnico di Kockum Sonics AG si attiva per risolvere i problemi il prima possibile recandosi sul posto. Ciò comporta una buona pianificazione e un certo dispendio per gli spostamenti, spesso senza neanche sapere quale sia il problema da risolvere.

Sirene intelligenti che avvertono in caso di tsunami

Senza l’allarme di prova annuale, le sirene in provincia di Napoli non funzionerebbero. A partire da giugno 2023, verranno messi a disposizione, come sistema di allarme in caso di tsunami, due impianti di sirene Kockum Sonics con attivazione da remoto e comunicazione IoT che, in futuro, permetteranno di avvertire anticipatamente la popolazione in caso di imminenti eruzioni del Vesuvio. Le sirene impiegate a Napoli, che vengono assemblate in Svezia e contengono anche componenti svizzere, sono collegate alla rete in modo intelligente. Grazie all’Internet of Things (IoT), le sirene si trasformano in prodotti smart: in futuro comunicheranno con sistemi di misurazione che registrano l’attività sismica. In caso di pericolo immediato causato da uno tsunami, l’informazione viene inviata istantaneamente alle sirene, che fanno scattare l’allarme in automatico.

Il lavoro di squadra porta al successo

«Questo è il nostro primo progetto IoT in collaborazione con Sunrise», racconta Pascal Loretz. Per consentire la comunicazione tra i dispositivi e i sistemi di misurazione, questi devono essere collegati a Internet. Ciò avviene per mezzo di SIM dati integrate nelle sirene, nonché di una piattaforma IoT per la gestione delle SIM, entrambe fornite da Sunrise. Inoltre, nel team di progetto sono coinvolti gli informatici di Celphone, che si occupano del collegamento delle sirene, e gli specialisti di Swissphone, che contribuiscono alla piattaforma di allarme.

La tana di un inventore da manuale: qui i tecnici di Kockum Sonics sviluppano le loro soluzioni insieme ai loro partner di progetto IoT.

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Con gli IoT Starter Services, l’accesso all’Internet delle cose è facile sia per i cosiddetti «progetti retrofit», come quelli di Kockum Sonics, sia per i dispositivi IoT di nuova generazione: i clienti commerciali possono scegliere tra cinque diversi pacchetti dati e ordinarli in tutta semplicità tramite il negozio online, per poi passare alla fase di test con i propri prototipi nell’arco di pochi giorni.

«Il progetto Tsunami con Kockum Sonics è un tipico progetto IoT», afferma l’esperto Patrik Jud, che fornisce consulenza in materia di Internet delle cose per i clienti commerciali di Sunrise. «IoT è un’interazione tra committenti e specialisti di diverse discipline». Grazie al roaming dati semplice, nulla può ostacolare la collaborazione anche con partner europei.

«Per quanto riguarda la protezione della popolazione, le sirene IoT sarebbero una soluzione auspicabile»
Pascal Loretz, CEO Kockum Sonics AG

Controllo costante anziché una sola volta all’anno

Qual è la situazione in Svizzera per quanto riguarda le sirene intelligenti? IoT sarebbe utile anche in questo caso? «Per quanto riguarda la protezione della popolazione, le sirene IoT sarebbero una soluzione auspicabile», afferma Pascal Loretz. «In questo modo sarebbe possibile verificare il funzionamento delle sirene in ogni momento, non più una sola volta all’anno in occasione della giornata dedicata alle prove.» E Patrik Jud aggiunge: «Sarebbe possibile aggiornare le vecchie sirene senza alcun problema.» Grazie a IoT, i guasti verrebbero costantemente trasmessi, analizzati e risolti. A seconda del caso, la risoluzione dei problemi potrebbe essere possibile direttamente tramite accesso da remoto. E, grazie alla raccolta permanente dei dati di tutte le sirene, i guasti potrebbero essere risolti in modo proattivo o addirittura evitati, con conseguente risparmio sui costi. A tal proposito, Nina Delnon si ritiene soddisfatta: «Il nostro primo progetto IoT ci ha dimostrato che le soluzioni smart sono più convenienti di quanto pensassimo. Siamo rimasti positivamente sorpresi.»

L’unità di controllo digitale delle sirene è già IoT-ready e consente di svolgere da remoto la manutenzione di migliaia di impianti, di effettuare upgrade del software su tutto il territorio o di monitorare la situazione in tempo reale.

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