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Teamwork makes the dream work: il racconto di due snowboarder

I grandi sogni richiedono sostegno. Anche le stelle emergenti di Swiss-Ski ne hanno bisogno. Scopriamo insieme a «Stories of Rising Teams» di Sunrise con chi si allenano per raggiungere i loro traguardi sulla neve. Abbiamo seguito le attività di due snowboarder.

Tenzin Samden Khangsar

14 marzo 2023 . Tempo di lettura: 3 minuti

Aron Fahrni: tutto è iniziato con un incontro fortuito

Un giorno d'inverno a Grasgehren, Germania. Nuvole cupe oscurano il cielo sopra l’area sciistica, dove alle 15:30 si dovrebbe tenere la gara di cross snowboard dei para-snowboarder, un mix di discesa libera e percorsi a ostacoli. Purtroppo le condizioni meteorologiche avverse hanno mandato a monte i piani. Alla partenza era pronto anche il ventiquattrenne Aron Fahrni, dall’Oberthal di Berna. La sua carriera di atleta professionista è iniziata solo due anni fa grazie a un incontro casuale che lui e il suo allenatore Silvan Hofer ci racconteranno nell’intervista del giorno seguente.

Der Beginn seiner Karriere: eine Zufallsbegegnung, wie er und sein Trainer Silvan Hofer beim Interview am nächsten Tag erzählen.

Il giorno dopo la gara annullata, il sole risplende: condizioni di allenamento perfette per Aron e Silvan.

«Mi sono accorto di Aron a Lenk e durante una discesa, ho notato il suo handicap.» racconta il responsabile dei giovani para-snowboarder. Le abilità di Aron lo hanno impressionato a tal punto che lo ha invitato a un allenamento di prova. Tuttavia, la richiamata di Aron si è fatta attendere. Ha ricontattato Silvan solo un anno dopo e gli ha detto: «Ora sono pronto.»

Un allenamento tira l’altro: Aron Fahrni durante il riscaldamento.

La squadra di para-snowboard, composta da sei atleti, una fisioterapista, un assistente, Silvan e i suoi assistenti allenatori, è diventata subito una seconda famiglia per Aron: «Sento che siamo in grado di sostenerci in diversi ambiti della vita e che, di volta in volta, possiamo superare nuovi limiti anche per quanto riguarda le nostre prestazioni.» Ed è proprio ciò di cui Aron ha bisogno per realizzare il suo grande sogno: vuole dimostrare che anche gli atleti con disabilità possono essere competitivi e fonte di ispirazione per un cambiamento di mentalità.

L’assistente Franz Mathis motiva Aron tramite un messaggio sulla sua board.

A proposito di cambi di mentalità, la storia di Aron è esemplare: a sei anni ha avuto un incidente sullo skilift che ha danneggiato in modo permanente i nervi del braccio sinistro. Da allora non ha più potuto usare il braccio, ciononostante, a un certo punto si è reso conto che a modo suo poteva comunque fare di tutto. Una consapevolezza che lo ha reso incredibilmente forte.

Jonas Hasler: genitori e allenatori in uno

Nascosto tra gli abeti nei pressi di Laax, la capitale del freestyle, c’è un vecchio tendone da circo che non ospita più spettacoli circensi, bensì i trampolini e le halfpipe della Freestyle Academy. Qui ci si imbatte di frequente nello snowboarder freestyle Jonas Hasler, in sua sorella Leonie e nei genitori Sabine e Patrik. Gli stessi genitori erano atleti professionisti e un tempo giravano il mondo per le competizioni di snowboard. Oggi trasmettono le loro competenze ai figli e ad altri futuri freestyler.

L’insegna al neon la dice lunga: Dream Big. Do Big.

Durante l’intervista per «Stories of Rising Teams», Sabine ci racconta come è iniziata la carriera di Jonas: «Abbiamo notato relativamente presto che Jonas ha un ottimo feeling con l’aria e che lo viveva fino in fondo. È così che ci siamo accorti che fa sul serio con lo snowboard.» E si evince anche dalle parole di Jonas mentre ci racconta del suo grande sogno: raggiungere ottimi risultati ai Giochi olimpici giovanili in Corea del Sud il prossimo anno e ai Mondiali del 2025 a St. Moritz. Il teenager non sembra affatto infastidito dalla presenza costante dei genitori. Al contrario, con loro e con sua sorella, più grande di due anni, può sempre parlare di tutto. La «fiducia cieca» è la chiave del loro successo, aggiunge Sabine.

Azione! La perfetta snowboarder-family durante l’intervista

Lo Snowpark di Laax è quasi una seconda casa per questa famiglia della Turgovia e lo si percepisce non appena si arriva in cima al Crap Sogn Gion. Gli impiantisti della pista e gli autisti dei gatti delle nevi sono felici di vedere la «perfetta snowboarder-family», come amano definirsi. Oltre ai consigli e ai trucchi, Sabine desidera soprattutto trasmettere a Jonas la sua passione per la neve e l’emozione che solo la vista del tramonto dalla halfpipe sa dare.

Scatto notturno con Jonas a Laax, nella halfpipe più ripida d’Europa

Team work makes the dream work: la famiglia Hasler e la troupe cinematografica sul set

Tutto filmato? L’agenzia, la regia e Sunrise guardano da vicino.

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